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19
lug

SANT JUAN DE DEU – Aprile 2016: LA PARTICOLARE ESPERIENZA DI CHIARA E MILENA A BARCELLONA

Due giovani professioniste, un medico, Milena Guidi, e un’infermiera, Chiara Menici, raccontano la loro esperienza formativa a Barcellona, resa possibile da un finanziamento di Noi per Voi.

Un trial che si rivela anche una piccola grande esperienza di vita, narrata con spensieratezza, gratitudine e tanta voglia di imparare.

Chiara e Milena

Ecco alcuni abstract delle loro testimonianze, cominciando da quella di Chiara.

Prima di tutto vorrei ringraziare il Dottor Iacopo Sardi, le mie colleghe Gene e Caterina e l’Associazione Noi per Voi, in modo particolare Pasquale Tulimiero, per averci permesso di fare questa bellissima esperienza e soprattutto per la fiducia che ci hanno dato. Inoltre vorrei ringraziare Milena, senza di lei questa esperienza non sarebbe stata la stessa!

La domenica mattina siamo arrivate a destinazione: Ospedale Pediatrico Sant Juan de Deu!!

A prima vista siamo rimaste sbalordite dalla bellezza della struttura e dal luogo dove si trova l’ospedale: una collina da cui si vede tutta Barcellona.

Subito abbiamo trovato persone gentilissime pronte ad aiutarci nonostante la difficoltà della lingua che ci separava. Rincuorate da questo il lunedì è iniziata la nostra “avventura”.

Siamo subito state accolte dalla responsabile dei progetti formativi che ci ha presentato alla Coordinatrice del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Ana, infermiera e persona dolcissima, professionale e disponibile.

Ho avuto modo nella prima settimana di conoscere le varie figure professionali che ruotano intorno ai piccoli pazienti come per esempio psicologhe, musicisti, clown. Inoltre, grazie alla Coordinatrice, ho avuto modo di conoscere le varie tecniche utilizzate da loro nelle procedure dolorose e più invasive, permettendomi di assistere durante prelievi di midollo o lombari.

La seconda settimana sono entrata nel turbinio del DH chiamato da loro Hopital de Dia.

Sono subito rimasta impressionata dalla loro efficientissima organizzazione e dal loro modo di lavorare, cosa non scontata quando si parla di DH, dove ritroviamo un maggior afflusso di pazienti rispetto al reparto. Grazie alla grandezza e alla struttura con cui questo è formato, ai bambini è garantita una maggiore privacy durante prelievi e terapie.

Sentiamo invece Milena.

Il reparto si trova all’ottavo piano dell’ospedale. Ogni reparto viene segnalato con un colore e un animale diverso; il reparto di Oncoematolgia è colorato in verde con enorme drago affisso al vetro dove ogni bambino può fermarsi a colorarlo.

Il reparto si sviluppa in orizzontale dove oltre alla stanza medici, alla medicheria e alle varie camere c’è un grande sala giochi, dotata di divano e vari giochi per i bambini.

Durante le due settimane ho avuto la possibilità di seguire le varie attività di reparto. Ogni mattina alle ore 8 gli specializzandi, gli strutturati e la capo sala si recavano in una delle tantissime sale conferenza per discutere dei bambini ricoverati nel reparto. Venivano valutati i valori degli esami ematici, le condizioni cliniche dei pazienti e le terapie successive.

Nella restante parte della mattina seguivo le varie attività di reparto. Quasi tutti i pomeriggi erano previsti incontri a cui partecipava un ampio gruppo multidisciplinare (TUMOR BOARD), dove si discutevano i casi di neuro oncologia, di ematologia e di altre molteplici branche. Devo dire che questo aspetto mi ha colpito molto: la coesione, la voglia di dialogare sui vari casi, di revisionare ogni indagine diagnostica e di confrontarsi erano sempre posti in primo piano. Ogni incontro era presieduto dal capo scientifico dell’oncologia, il dottor Mora.

Ho avuto anche l’opportunità di seguire da vicino gli ambulatori di Day Hopsital del direttore dell’Oncoematologia Pediatrica Ofelia Cruz e del Dr. Adreas Morales, neuro-oncologo. Le ore trascorse con loro mi hanno lasciato una profonda traccia: dopo aver appreso la storia di ogni paziente e l’iter diagnostico dovevo esprimere il mio parere sulla diagnosi definitiva e sull’approccio terapeutico più adeguato. Ciò mi ha permesso di apprendere i loro protocolli terapeutici, per poi confrontarli insieme con quelli adottati nel nostro Day Hospital. Il team si è dimostrato disponibile all’insegnamento e alla discussione critica.

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