manuamore1 (1)
9
feb

Lui è Manuel, io Monica

Avevo da poco concluso il corso di formazione per diventare volontaria dell’Associazione Noi per Voi Onlus, quando la nostra responsabile,  come primo “incarico” , mi propose un  domiciliare presso una famiglia di Pistoia.

E’ così che ho conosciuto Manuel, un bambino di 5 anni con  tumore  cerebrale.  La prima volta che entrai  in quella casa  sparirono tutte le paure che mi avevano accompagnato nei giorni precedenti:  trovai un bambino dolcissimo e simpatico. Non poteva muovere nessuna parte del corpo e non parlava bene, ma faceva comunque sentire la sua presenza e la sua volontà che era forte e chiara.

Trovai anche una mamma, un babbo ed una nonna che mi fecero sentire a casa; mi sentii accolta e iniziò un percorso molto bello fatto di scambi reciproci.

Sono andata da loro una volta alla settimana: con Manuel giocavamo, parlavamo, mi raccontava  le cose che aveva fatto  prima della paralisi,  soprattutto del suo viaggio a Disneyland  Paris;   poi   c’era il caffè con i genitori, momento di conoscenza in cui tra le altre cose venivano fuori sentimenti, sensazioni, paure, aspettative… mi parlavano della loro quotidianità con il loro bambino fatta di Day hospital, Meyer e vita in casa. Eravamo tutti consapevoli che Manuel si stava spengendo, che le sue condizioni peggioravano e purtroppo a settembre 2015 ci ha lasciati.

Cosa dire ? Che nonostante fossi consapevole di come sarebbe andata a finire  questa esperienza, quando Manuel è morto, ho pianto e sofferto,  ho sentito il bisogno di stare vicino al suo corpo ed ai genitori nella camera ardente. Sono passati alcuni mesi e lo ricordo spesso, sento e vedo ancora i  suoi genitori. Mi fa tanto piacere sentirli e vederli  anche perché ho sempre avuto con loro un rapporto di rispetto e stima.

Monica

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