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ETICA E MINORI. I DOVERI DEONTOLOGICI E IL SENSAZIONALISMO

La nostra vita quotidiana è ormai scandita, in maniera sempre più forte, dai ritmi dei social media e in particolare di Facebook.

E’ difficile trovare una persona, un’azienda, un’istituzione, una realtà associativa che non abbia la propria pagina o il proprio gruppo all’interno della piattaforma inventata da Mark Zuckerberg nel 2004.

Ecco che diventa sempre più importante il post giusto, corredato da video o immagini giuste, da postare al momento opportuno onde far condividere nel modo più largo possibile il proprio punto di vista, il proprio evento, la propria mission.

Questo vale naturalmente anche per Noi per Voi, che ha la propria pagina Fb, con alcuni gruppi ulteriori a sostegno, ed è altresì presente su YouTube, Instagram. Google+ e Twitter.

Per chi come noi, però, si occupa di bambini, la preoccupazione non è solo di carattere tecnico ma è anche e soprattutto di carattere etico. Una preoccupazione che si sostenta nel dilemma: come poter operare sui social per aiutare i bambini senza fare qualcosa che possa, sia ben chiaro involontariamente, danneggiarli?

I nostri criteri etici si sostanziano soprattutto nell’evitare tutto ciò che possa assomigliare al sensazionalismo e allo sfruttamento emotivo dell’immagine del bambino malato per “muovere a compassione” i possibili donatori.

In questo ci vengono in soccorso alcune precise direttive che, nel corso degli anni, sono state emanate dalle strutture associative che disciplinano il mondo dell’informazione, e alle quali cerchiamo di attenerci.

Ad esempio, nella Carta di Treviso, stipulata nel 1990 da Ordine dei Giornalisti e FNSi per tutelare i minori e la cultura dell’infanzia e successivamente integrata, leggiamo:

  • Nel caso di minori malati, feriti, svantaggiati o in difficoltà occorre porre particolare attenzione e sensibilità nella diffusione delle immagini e delle vicende al fine di evitare che, in nome di un sentimento pietoso, si arrivi ad un sensazionalismo che finisce per divenire sfruttamento della persona.
  • Particolare attenzione andrà posta nei confronti di strumentalizzazioni che possano derivare da parte di adulti interessati a sfruttare, nel loro interesse, l’immagine, l’attività o la personalità del minore.

Oltre a questo, meritano di essere citati alcuni passaggi anche del Codice di autoregolamentazione Tv e Minori del 2002, laddove disciplina la partecipazione dei minori alle trasmissioni televisive:

  • Le Imprese televisive si impegnano ad assicurare che la partecipazione dei minori alle trasmissioni televisive avvenga sempre con il massimo rispetto della loro persona, senza strumentalizzare la loro età e la loro ingenuità, senza affrontare con loro argomenti scabrosi e senza rivolgere domande allusive alla loro intimità e a quella dei loro familiari,

L’impegno a non “sbattere” il dolore del bambino indifeso in prima pagina, da parte di Noi per Voi, ci sarà sempre.

Andrea Pannocchia

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